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L’associazione ucraina che a Firenze omaggia i nazisti

    L’Associazione Ucraina – Firenze “Lilea” Onlus è l’associazione di ucraini che nella nostra città ormai da anni organizza manifestazioni a sostegno del regime di Kiev e della guerra sotto lo slogan “Gloria all’Ucraina! Gloria agli eroi!”.
    Alle sue manifestazioni ha preso parte più volte il PD locale e in diverse occasioni hanno presenziato anche Dario Nardella e Eugenio Giani.
    Proprio a proposito dei cosiddetti “eroi”, il 7 Marzo hanno pubblicato sui loro canali l’omaggio a Dmitry “Da Vinci”, in occasione dell’anniversario della sua morte avvenuta 2 anni fa.
    Dmitry “Da Vinci” era militare e militante nazista.

    Pane, pace, libertà

      Alle ore 10:00 del 5 Marzo 1943 gli operai della Fiat Mirafiori dopo 20 anni di fascismo e in piena guerra incrociano le braccia e smettono di lavorare.
      Saranno presto seguiti dagli operai e dalle operaie delle altre fabbriche di Torino e del triangolo industriale: nell’arco di un mese si contano 268 scioperi e 200.000 scioperanti.
      È l’inizio della fine.

      Sulla manifestazione europeista del 15 Marzo

        Europeisti di ogni risma si sono scandalizzati per come Zelensky è stato trattato alla Casa Bianca.
        Eppure anche loro lo trattano da anni come il Capo di Stato di una colonia che è stata usata in una guerra per procura. Cambia solo il livello di ipocrisia con cui questa verità viene raccontata al mondo.

        Solidarietà a Mikhail e Alexander Kononovich, compagni antifascisti ucraini!

          Negli ultimi tre anni la narrazione di parte della guerra in Ucraina è sempre stata a senso unico: ci è stato detto che supportare la cosiddetta “resistenza ucraina” voleva dire difendere la democrazia e stare in ogni caso dalla parte giusta. Come sempre l’imperialismo USA e NATO vuole dare patenti di democrazia e decidere da che parte stanno buoni e cattivi, a costo di legittimare e difendere i nazisti al potere a Kiev.

          Azione di guerra nel porto di Savona

            Il 14 Febbraio 2025 nel porto di Savona c’è stato un attentato.
            Alcune cariche esplosive sono state posizionate sotto la chiglia di una petroliera.
            Gli ordigni hanno sfondato lo scafo ma non i serbatoi che contenevano il greggio.
            Solo per questo oggi non stiamo parlando di un disastro ambientale e di una strage.

            Verso la proiezione di “Maidan, la strada verso la guerra”

              Quando parliamo di militarizzazione della società a partire dalle scuole dobbiamo chiarirci che lo Stato di guerra non si pone limiti. Quei limiti possono essere fissati solo dalla nostra lotta e dal nostro rifiuto di piegarci davanti a questa logica.

              Il giorno del “ricordo”

                Non gli “italiani” tutti, ma i fascisti, decisero di occupare la Jugoslavia. Lo fecero assieme all’esercito nazista tra deportazioni, eccidi, campi di concentramento e rimozione della cultura slava.

                Zone rosse, prove generali di stato di polizia

                  Il 3 e 4 Febbraio Firenze ha subito l’oltraggio di dover ospitare un convegno sionista. Relatori oltre a Marco Carrai, console “onorario” dell’entità sionista, anche due ufficiali dell’esercito israeliano, due criminali di guerra che nonostante il loro contributo all’esecuzione di un genocidio hanno potuto essere presenti grazie all’impunità garantita dalle nostre istituzioni ai rappresentanti dello stato sionista.

                  Mobilitazione antifascista

                    Oggi i neofascisti di Lealtà e Azione vorrebbero passeggiare per il centro di Firenze toccando i “luoghi simbolo del fascismo” in città.

                    Contro il DDL 1660 e la guerra, la lotta è l’unica via

                      Il DDL 1660 è la sintesi del modo in cui lo Stato conduce la guerra sul fronte interno contro il dissenso. Uno Stato in guerra ha bisogno della pace sociale entro i propri confini per meglio condurre la guerra che sostiene al di fuori di essi. Uno Stato in guerra vara una manovra finanziaria che aumenta ancora la spesa militare, mentre taglia i fondi a scuola, sanità e servizi essenziali.

                      La Atalaya no se acaba!

                        Qualche giorno fa abbiamo saputo che è stato sgomberato il CSO Atalaya (Vallecas – Madrid), uno spazio molto simile a quello che viviamo al CPA.