Quest’estate, il 4 agosto, polizia, carabinieri e vigili del fuoco, con a capo la digos fiorentina, facevano irruzione nello stabile occupato di Via Toselli nel quartiere di S. Jacopino distruggendo, lanciando lacrimogeni e praticando violenza su chi era all’interno e sui loro effetti personali. Uno stabile abbandonato che per 8 mesi le/gli occupanti hanno fatto vivere grazie alle iniziative politiche, ai momenti di aggregazione e di socialità. Durante lo sgombero, 9 compagn* sono stati portati direttamente in questura e rilasciati con l’obbligo di firma, mentre tre compagn* hanno continuato a resistere sul tetto per quasi due giorni. La solidarietà, a chi aveva resistito e continuava a resistere allo sgombero, si è subito manifestata nelle vie del quartiere ed anche in questo caso non sono mancate le provocazioni e le cariche da parte delle forze dell’ordine per disperdere il presidio di solidali che si era formato.
È ormai chiaro che tutte quelle esperienze di aggregazione e solidarietà che valicano il limite della compatibilità imposta dallo stato, siano preda dei meccanismi che la repressione mette in campo.
Proprio ieri il PM, per tutti gli imputati, ha chiesto 1 anno e 6 mesi, con pena ridotta ad un anno con rito abbreviato. L’udienza è stata rinviata al 17 marzo. Crediamo che la lotta alla repressione e i momenti di solidarietà siano un elemento imprescindibile per tutti coloro che lottano contro le offensive del capitale. È per questo che vogliamo ribadire la solidarietà a chi è sotto processo, a chi lotta nei quartieri contro la speculazione e la chiusura di spazi autogestiti.
CPA Firenze Sud