SABATO 6 MAGGIO ore 15.30 in Piazza Santa Maria Novella
Corteo in sostegno alla resistenza kurda in Turchia ed alla rivoluzione del Rojava sotto attacco!
La Turchia alla guerra totale..
Non appena formalizzata la dittatura di Erdogan, con un referendum costituzionale preceduto da mesi di purghe, repressione, censura e terrore, la Turchia ha cominciato a bombardare i territori liberati e controllati dalle forze kurde in Iraq e Siria.
Da lunedì scorso l’aviazione turca ha sconfinato più volte, colpendo non solo le postazioni di PKK e YPG/YPJ, ma anche gli insediamenti occupati a Shengal dagli Ezidi scampati alle persecuzioni di ISIS proprio grazie all’intervento dei guerriglieri kurdi.
Se i bombardamenti sui campi del PKK in territorio irakeno sono frequenti, questa volta gli aerei di Ankara hanno colpito direttamente sia la popolazione di Shengal, che quella del Rojava, causando decine di morti e feriti.
Gli obiettivi di Erdogan sono chiari: nel momento in cui le SDF, in particolare YPG/YPJ, stanno accerchiando Raqqa, capitale dello stato islamico in Siria, e mentre gli Ezidi nel nord dell’Iraq organizzano il proprio autogoverno e la propria autodifesa sul modello sperimentato in Bakur e nel Rojava, interviene per colpire la resistenza kurda e sostenere direttamente IS in difficoltà, nonostante gli appoggi ed i lauti finanziamenti ricevuti negli anni.
Gli Stati Uniti, l’Unione Europea, la Russia e la.“Coalizione internazionale”, che da sempre tollerano i crimini commessi ai danni dell’opposizione di sinistra turca e kurda in Turchia, hanno scelto anche questa volta di restare in silenzio, avallando di fatto l’aggressione ai danni delle forze che più stanno pagando il loro impegno nella lotta contro il fondamentalismo dello Stato Islamico e per la fine del conflitto siriano. Fra i kurdi e ISIS hanno di fatto scelto quest’ultimo, pur di mantenere i fragili equilibri all’interno di una NATO sempre più in discussione.
Noi no. Noi sappiamo bene con chi schierarci. Con le donne e gli uomini che resistono in tutto il Kurdistan e che in questi giorni si mobilitano in tutta Europa, raccogliendo l’appello delle donne delle YPJ che hanno perso 20 guerrigliere negli attacchi di due giorni fa.
Per questo anche noi scenderemo in piazza a Firenze sabato 6 maggio, con un corteo che toccherà i consolati di Usa, Francia e Gran Bretagna, per manifestare solidarietà e appoggio a chi resiste e per rilanciare una vera campagna contro la guerra che trovi nel sostegno alla resistenza del Rojava e delle forze della sinistra curda, un elemento di crescita e di prospettiva.
Per la fine dell’aggressione militare turca in Rojava ed a Shengal!
Contro la dittatura fascista di Erdogan, sosteniamo la resistenza in Turchia e la rivoluzione nel Rojava!
Per la rimozione del PKK dalle liste antiterrorismo!
Per la liberazione di Ocalan e di tutti i/le prigionieri/e politiche!
ASSOCIAZIONE CULTURALE KURDISTAN – COORDINAMENTO TOSCANA PER IL KURDISTAN
“Sosteniamo la resistenza popolare turca e kurda contro il regime fascista di Erdogan!
Sosteniamo i prigionieri palestinesi in sciopero della fame!
Scendiamo in piazza sabato a Firenze!
Per sabato 6 maggio la Comunità kurda in Toscana ed il Coordinamento Toscano per il Kurdistan hanno indetto una manifestazione contro l’aggressione militare turca in Rojava ed a Shengal, per denunciare la dittatura fascista di Erdogan che sempre più investe la Turchia.
Nelle ultime settimane, dopo aver per anni ospitato e finanziato diversi gruppi jihadisti, utilizzati in Siria per contrastare il regime di Assad e le YPG kurdo/siriane e cercare di arginare l’esperimento di confederalismo democratico realizzato in Rojava, Erdogan ha cominciato a bombardare i territori liberati e controllati dalle forze kurde in Iraq e Siria. L’aviazione turca ha sconfinato più volte, colpendo non solo le postazioni di PKK e YPG/YPJ, ma anche gli insediamenti occupati a Shengal dagli Ezidi scampati alle persecuzioni di ISIS proprio grazie all’intervento dei guerriglieri kurdi. La Turchia, attraverso questo intervento, vorrebbe rafforzare il proprio ruolo nella guerra in corso in Siria, duramente compromesso dopo anni di sconfitte dei vari gruppi finanziati e nei confronti della Russia.
Gli Stati Uniti, l’Unione Europea, la Russia e la.“Coalizione internazionale”, che da sempre tollerano i crimini commessi ai danni dell’opposizione di sinistra turca e kurda in Turchia, hanno scelto anche questa volta di restare in silenzio, avallando di fatto l’aggressione ai danni delle forze che più stanno pagando il loro impegno nella lotta contro il fondamentalismo dello Stato Islamico e per la fine del conflitto siriano.
Lo scorso mese in Turchia si è svolto un referendum farsa che ha formalizzato un sistema presidenziale che garantisce ad Erdogan il pieno controllo su Parlamento e magistratura; un regime di stampo fascista ed islamista che da anni si sta realizzando nel paese, grazie anche all’alleanza di settori ultranazionalisti dello stato e dell’esercito. Il referendum è stato vinto da Erdogan con il 51% con evidenti brogli contro cui a decine di migliaia stanno manifestando nelle strade turche. Il voto si è svolto in un paese in guerra: una guerra combattuta anche all’interno del proprio territorio, in particolare nella zona a maggioranza kurda dove è attiva da oltre 40 anni la resistenza del movimento di liberazione guidato dal PKK con quasi un centinaio di municipalità kurde attaccate militarmente, messe sotto assedio e successivamente “commissariate” dopo l’arresto dei cosindaci del partito della sinistra turca/kurda HDP; ed il delirio repressivo di Erdogan ha colpito duramente anche le metropoli turche dove le purghe seguite al tentato colpo di stato dello scorso luglio hanno preso di mira qualsiasi espressione, anche minima di dissenso alle politiche del neo-Sultano da parte di lavoratori, sindacalisti, studenti, accademici, giornalisti, intellettuali, membri di organizzazioni sociali e non governative e per la difesa dei diritti delle donne: migliaia di attivisti e semplici cittadini sono attualmente in carcere: non serve aver commesso alcun crimine, basta l’essere ritenuti potenzialmente ostili al dittatore per vedersi privare della libertà o cacciati dal proprio lavoro.
Noi, anche questa volta, sappiamo bene con chi schierarci. Con le donne e gli uomini che resistono in tutto il Kurdistan e che in questi giorni si mobilitano in tutta Europa, raccogliendo l’appello delle donne delle YPJ che hanno perso 20 guerrigliere negli attacchi turchi.
Per questo anche noi scenderemo in piazza a Firenze sabato 6 maggio, con un corteo che toccherà i consolati di Usa, Francia e Gran Bretagna, per manifestare solidarietà e appoggio a chi resiste e per rilanciare una vera campagna contro la guerra e per il sostegno alla resistenza del Rojava e delle forze della sinistra curda e turca.
E saremo in corteo anche per sostenere le centinaia di prigionieri politici palestinesi in sciopero della fame nelle carceri israeliane, che denunciano le condizioni di vita cui sono sottoposti e la totale mancanza di diritti di difesa. La lotta dei prigionieri palestinesi è la lotta per la liberazione della Palestina, è la lotta universale per l’emancipazione popolare, è la lotta comune contro l’imperialismo.
SABATO 6 MAGGIO ore 15.30 MANIFESTAZIONE Piazza Santa Maria Novella
Per la fine dell’aggressione militare turca in Rojava ed a Shengal!
Contro la dittatura fascista di Erdogan, sosteniamo la resistenza in Turchia e la rivoluzione nel Rojava!
Per la rimozione del PKK dalle liste antiterrorismo!
Per la liberazione di Ocalan e di tutti i/le prigionieri/e politiche!
A fianco dei prigionieri politici palestinesi in sciopero della fame!”
Centro Popolare Autogestito Firenze sud, Rete Collettivi Fiorentini, Collettivo Politico Scienze Politiche, Cantiere Sociale Camillo Cienfuegos
[CPA Firenze Sud; Rete Dei Collettivi Fiorentini; Collettivo Politico Scienze Politiche; Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos – Campi Bisenzio ]