Ancora repressione contro i No Tav.
Stamattina all’alba i Carabinieri si sono presentati in forze sotto casa di diversi attivisti No Tav in molti paesi della Val Susa. Perquisizioni e controlli anche nello storico presidio permanente di Venaus, così come all’osteria popolare La Credenza di Bussoleno. Al momento almeno sette sarebbero i valsusini/e perquisiti/e, fra i quali ci sarebbe almeno due notifiche di arresti domiciliari e altre obblighi di firma.
Solo qualche settimana fa abbiamo avuto modo di confrontarci e parlare della capacità del movimento No Tav di saper affrontare la dura repressione che tenta di stroncare, dividere e impaurire un movimento che è invece ha sempre risposto unito, compatto e deciso od ogni tentativo intimidatorio di polizia e magistratura. Movimento che al contrario ha saputo fare della solidarietà un terreno di mobilitazione capace di coinvolgere ancora di più una popolazione non disposta a cedere ad un opera sempre più dannosa e sempre più costosa, come l’ennesime vicende di corruzione e riciclaggio di denaro illecito legato al TAV fiorentino hanno ancora una volta dimostrato, qual’ora ve ne fosse ancora bisogno.
Ad essere colpiti in quest’ennesimo procedimento, che si aggiunge ai già numerosi fogli di via, divieti di dimora, restrizioni di ogni tipo, nonché alle decine di processi in corso, sarebbero le iniziative serali di “disturbo” al cantiere di Chiomonte, come le cene in Clarea o gli aperitivi popolari davanti ai cancelli del “check point” della centrale di Chiomonte. Momenti di partecipazione, ma anche di lotta quotidiana a dimostrazione della volontà della ValSusa di non cedere alla militarizzazione sempre più invadente della propria terra, violando quei decreti che vorrebbero ridurre pezzi di territorio a zona militare e strategica a difesa di interessi privati.
Con le compagne e i compagni della ValSusa ci eravamo lasciati con la promessa di manifestare fianco a fianco nel corteo del 9 aprile a Firenze in solidarietà agli 86 imputate/i del processo contro il movimento fiorentino, per una giornata di mobilitazione in cui la solidarietà unisse le lotte e i territori. Con maggior determinazione e convinzione il 9 Aprile saremo in piazza a ribadire che da Firenze alla ValSusa, la repressione non ferma chi lotta!
Le compagne e i compagni del CPA Fi*Sud