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Con la resistenza palestinese, corteo regionale a Firenze

Sabato 16 Novembre alle 15.00
Partenza da Piazza Santa Maria Novella

La nostra lotta per la liberazione della Palestina va oltre una semplice solidarietà di facciata: è una causa politica, una causa di giustizia, che supera l’assistenza umanitaria e si basa su un’opposizione attiva contro l’occupazione e il colonialismo.

Da oltre un anno, il genocidio perpetrato dall’entità sionista contro il popolo palestinese si manifesta in modo sempre più evidente. Con oltre 43.000 morti, centinaia di migliaia di feriti e decine di migliaia di dispersi, questa atrocità avviene con la totale corresponsabilità della comunità internazionale.

Come se non bastasse, il regime israeliano ha intensificato i suoi attacchi sul Libano a partire da Settembre, con una ferocia senza precedenti. I continui bombardamenti su Beirut e sui villaggi a sud della capitale ne sono una chiara dimostrazione. Allo stesso modo, le incursioni israeliane nel territorio siriano evidenziano che l’entità sionista non ha intenzione di fermarsi, ma mira ad espandere e occupare tutta la regione.

Di fronte a una situazione così grave, riteniamo fondamentale stare al fianco dei palestinesi, dei libanesi, dei siriani e di tutti gli abitanti dei territori arabi sotto attacco o minaccia. Non smetteremo di manifestare concretamente la nostra solidarietà e continueremo finché la violenza coloniale non cesserà di colpire i nostri fratelli e le nostre sorelle.

È proprio in questo clima di crescente tensione internazionale che si inserisce il DDL 1660, già approvato alla Camera e ora in attesa di approvazione al Senato. Il DDL 1660 è solo l’ultimo passaggio, in linea con i decreti sicurezza approvati dai governi passati, nella ridefinizione dello Stato in senso sempre più reazionario e autoritario. Tale disegno di legge non è solo una mossa per reprimere le proteste interne, ma sembra rispondere a un’esigenza più ampia di mettere a tacere la solidarietà internazionale contro le guerre e l’oppressione coloniale.

Ma l’obiettivo va oltre: il DDL 1660 cerca di scoraggiare e criminalizzare le manifestazioni contro le guerre, e in particolare quelle che denunciano il genocidio a Gaza e le politiche di occupazione israeliane.  In questo modo, il DDL non solo criminalizza il dissenso interno, ma s’inserisce in un più ampio progetto di sostegno alle politiche repressive contro le popolazioni oppresse, con cui l’Italia si rende complice delle politiche di genocidio e di occupazione coloniale e militare in Palestina 

Per questo, è indispensabile rafforzare la mobilitazione nelle città, nei territori e nei quartieri popolari, non solo per costruire la solidarietà verso il popolo palestinese e gli altri popoli oppressi, ma anche per opporsi a queste nuove forme di repressione che puntano a soffocare il dissenso sociale e internazionale.

Occorre inoltre ribadire la piena responsabilità delle istituzioni nel sostenere il fronte UE-NATO nel conflitto tra Russia e Ucraina. Il governo italiano continua a investire miliardi in spese militari, a discapito della spesa sociale, sacrificando così il benessere dei cittadini in favore di un’agenda militarista e imboccando la strada di una crescente conversione verso un’economia di guerra. Tale supporto alimenta una spirale di militarizzazione che sottrae risorse vitali a settori essenziali come la sanità, l’istruzione e il welfare, ignorando le necessità fondamentali della popolazione.

Tuttavia, questo clima repressivo non ci fa arretrare. Negli ultimi mesi, abbiamo visto mobilitazioni in tutta Italia a sostegno del popolo palestinese e della sua resistenza. Il 5 Ottobre, nonostante il divieto imposto dal governo, che ha bloccato la manifestazione nazionale a Roma per motivi politici, oltre 15.000 persone hanno riempito Piazzale Ostiense, resistendo alle intimidazioni, ai fogli di via, agli autobus fermati ai caselli autostradali e alle denunce. Abbiamo rispedito il divieto al mittente e non ci fermeremo.

Scendiamo quindi in piazza in corteo regionale Sabato 16 Novembre a Firenze. Scendiamo per sostenere la legittima resistenza dei popoli palestinese e libanese, contro l’oppressione sionista e coloniale. Scendiamo per denunciare la totale complicità del governo italiano nel genocidio in Palestina e per opporci all’invio di armi in Israele. Scendiamo contro le guerre imperialiste, l’economia di guerra e la militarizzazione dei territori.

In vista della grande manifestazione nazionale a fianco della resistenza palestinese del 30 Novembre a Roma, ci vediamo tuttə in piazza il 16 Novembre.

CONTRO L’OCCUPAZIONE! CONTRO IL GENOCIDIO!
GLORIA AI MARTIRI!