Apprendiamo dai social del Sudd Cobas di Firenze e Prato dell’aggressione subita durante la notte da operai e sindacalisti presenti in picchetto a Seano. L’attacco a sprangate ha causato 4 feriti e i membri della squadraccia hanno addirittura minacciato di tornare per sparare. A loro va tutta la nostra solidarietà.
Non è certo la prima volta che nel pratese si verificano aggressioni di questo tipo ad operai in sciopero per rivendicare turni di lavoro umani, un salario decente, il sacrosanto diritto al riposo.
La lotta portata avanti nei settori del tessile, della moda e della logistica nel macrolotto pratese e dintorni in questi anni ha evidenziato che quelli che sono considerati dei diritti acquisiti dalla maggioranza sono tali solo nella misura in cui come lavoratori e lavoratrici ci attiviamo per difenderli, organizzandoci sui posti di lavoro e lottando contro dei padroni ormai sempre più spregiudicati nell’imporre condizioni di lavoro infami, con lo scopo di aumentare i propri profitti, certi della copertura e protezione da parte dello Stato.
Già in passato, infatti, quando non sono state le squadracce mandate dai padroni, ci ha pensato la questura a fornire gli uomini necessari ad attaccare e sgomberare i picchetti e i presidi formati fuori dai cancelli, come successo ad esempio per la Texprint o durante la dura lotta condotta nel magazzino di Mondo Convenienza. Questa situazione è destinata a peggiorare ulteriormente.
Due settimane fa, intervenendo in parlamento, il ministro Piantedosi ha parlato degli scioperi, in particolare nella logistica, e dei picchetti che fermano la circolazione delle merci come di un problema contro cui è necessario dotarsi di strumenti più efficaci. Questi strumenti sono le norme contenute nel DDL 1660, un provvedimento infame che, tra le altre cose, attacca in modo pesantissimo il mondo sindacale e la possibilità per lavoratori e lavoratrici di rivendicare condizioni migliori.
Pensiamo per questo che la solidarietà al Sudd Cobas e a tutti i lavoratori in lotta si pratichi sostenendo e rafforzando tutti i picchetti e facendo ogni sforzo per ampliare il fronte di lotta contro il DDL 1660.