MINNITI, NARDELLA: PARLIAMOCI CHIARO, FIRENZE NON VI VUOLE!
Oggi il Ministro dell’Interno Minniti sarà a Firenze per firmare con il prefetto Padoin e il Sindaco Nardella il Patto per la Sicurezza. Si, quel Marco delle leggi 46 e 48 dell’anno scorso (che portano il suo nome, Minniti la prima e Minniti-Orlando la seconda, e che pare il “nostro” Sindaco abbia anche contribuito a stendere) tornerà nella nostra città con in dono più polizia, più telecamere, più poteri per il violinista di Palazzo Vecchio.
Proprio quel Minniti dello stato d’emergenza permanente, degli amministratori sceriffo, del DASPO urbano, delle misure anti-writing, dei cani anti-droga nelle scuole, della discrezionalità del potere, delle disposizioni razziste e classiste incontrerà quel Nardella delle retate anti-abusivi, degli sfratti e degli sgomberi, degli Angeli del Bello, del modello Tel Aviv.
Lo stesso Nardella che addita come colpevole l’alcol o la movida quando i carabinieri stuprano due ragazze ma che vorrebbe consegnare il centro a danarosi speculatori americani, qatarioti o locali cacciando i fiorentini dalle poche case popolari rimaste.
Lo stesso Minniti dei respingimenti in mare e degli accordi con Al Sarraj per l’istituzione di veri e propri campi di concentramento in Libia dove i migranti vengono torturati e uccisi e che ben poco scalpore hanno destato nonostante la condanna dell’ONU per le condizioni disumane cui sono sottoposti i richiedenti asilo. Il Minniti che prima giustifica
questi accordi agitando il rischio della tenuta democratica del paese e poi, dopo l’attentato terroristico di Macerata, prima invita a non farsi giustizia da soli (come se il fascista Traini fosse animato da un sentimento giusto e fossero sbagliati solo i mezzi) e poi sceglie, in accordo con il Sindaco Carancini (a cui la sua legge ha aumentato enormemente i poteri), di cercare di vietare la manifestazione antifascista di risposta all’attacco. Purtroppo Minniti anche questa volta ha sbagliato i conti e dopo aver capito che sabato a Macerata si sarebbero mobilitate migliaia di persone non ha potuto far altro che cedere.
Lo stesso Nardella che riapre alla possibilità di aprire un CPR, nuovo nome dato ai CIE, nel territorio comunale nella continua rincorsa a destra delle pulsioni più becere che la loro paura induce con una propaganda populista che ritiene che questa sia la tanto decantata sicurezza.
Noi non siamo d’accordo!
Per noi SICUREZZA è tornare a casa sulle proprie gambe dopo una giornata di lavoro
Per noi SICUREZZA è un lavoro dignitoso e stabili per tutte e tutti
Per noi SICUREZZA è il pieno accesso ad una formazione svincolata dalle logiche di mercato
Per noi SICUREZZA sono le case popolari
Per noi SICUREZZA è una sanità di qualità accessibile a tutti
Per noi SICUREZZA è l’estensione generale dei diritti
Per noi SICUREZZA è la distruzione del patriarcato
Per noi SICUREZZA è la solidarietà
Per questo abbiamo deciso di accogliere il pelato del Viminale
addobbando la città con striscioni e scritte per ricordare a lui e a Nardella che a Firenze non sono i benvenuti, che Firenze rifiuta la loro propaganda, che FIRENZE NON HA PAURA!
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