Dal Kurdistan alla Palestina, dalla Turchia al Donbass, a fianco delle Resistenze anticapitaliste ed antifasciste
Il 31 ottobre ed il 1 novembre le Comunità kurde e la solidarietà internazionale manifestano in tutto il mondo per sostenere la Rivoluzione del Rojava e la ricostruzione di Kobane, contro la repressione e gli attacchi militari della Turchia verso le organizzazioni popolari e rivoluzionarie kurde e turche ed a sostegno dell’esperienza del PKK-PYD di anticapitalismo, ecologismo, emancipazione di genere e rifiuto della società gerarchica e patriarcale, di superamento dello stato-nazione ed abbattimento delle frontiere nazionali, etniche e religiose. Anche in Toscana, a Firenze, la Comunità kurda Toscana ed il Coordinamento Toscano per il Kurdistan, promuovono un corteo regionale per sabato 31 ottobre.
Mentre la guerra e lo scontro militare tra interessi diversi domina lo scenario del Medio Oriente e non solo, oggi il nostro sostegno deve andare alle esperienze rivoluzionarie ed alle forze della sinistra che agiscono in quei territori e che possono rappresentare un punto di riferimento determinante rispetto ai mutamenti in corso nell’area. Questi sono per noi gli interlocutori necessari allo sviluppo di un confronto internazionalista. Non esistono fronti antimperialisti che passano da Iran o Russia, ma bensì una situazione complessa in cui i nostri interlocutori non sono genericamente i popoli o le masse ma quelle organizzazioni e movimenti che, dal Kurdistan alla Turchia, dalla Palestina fino alle forze antifasciste del Donbass, da Cuba al Venezuela, si pongono in termini di anticapitalismo ed antimperialismo, che cercano nelle loro aree di intervento di rivoluzionare i rapporti scoiali ed economici. Dalle organizzazioni popolari in Palestina, che stanno oggi riprendendo protagonismo con la cosiddetta Intifada dei Coltelli, alle organizzazioni rivoluzionarie turche, dall’antifascismo del Donbass al movimento kurdo guidato dal PKK-PYD, questo è il nostro internazionalismo.
Dopo la liberazione di Kobane e l’affermazione elettorale in Turchia del partito della sinistra kurda e turca del HDP, il regime turco da una parte ha continuato la sua politica di isolamento di Kobane e del Rojava, dall’altra ha accentuato la repressione e gli attacchi militari nei confronti dei militanti delle organizzazioni delle sinistre rivoluzionarie. Oltre 1400 arresti, decine di morti nei quartieri popolari delle città kurde e di Istanbul, attacchi continui con caccia e tank nei confronti della guerriglia del PKK e delle organizzazioni giovanili che hanno organizzato la resistenza e l’autodifesa contro lo stato d’assedio dichiarato in numerose città a maggioranza kurda. Le bombe nelle piazze, gli assalti e la pesante censura nei confronti di giornali e tv dell’opposizione, le irruzioni nelle sedi delle organizzazioni della sinistra kurda e turca che, sia nel Kurdistan che in molti quartieri delle grandi città turche stanno dando vita ad iniziative di autogoverno e di aperto rifiuto delle istituzioni turche in risposta alla brutale repressione dello Stato. Migliaia sono ormai le vittime del terrorismo di stato e della strategia della tensione che il regime dell’AKP sta conducendo in vista del nuovo turno elettorale del 1 novembre, in un estremo tentativo di superare le grandi difficoltà, sia all’interno del paese che in politica estera, cancellando l’HDP e conquistando finalmente la maggioranza assoluta. Le forze combattenti stanno rispondendo con azioni in tutto il Kurdistan, infliggendo all’esercito turco notevoli perdite e nella stessa Turchia sono numerosi coloro che scelgono la lotta armata. I lavoratori delle grandi fabbriche dell’Anatolia hanno proclamato scioperi e mobilitazioni per chiedere la fine degli attacchi del regime e nelle carceri i detenuti turchi e kurdi sono scesi in lotta con scioperi della fame ed iniziative di sostegno alle mobilitazioni.
Sabato 31 ottobre ore 15.30
Piazza Santa Maria Novella
Corteo Regionale
Raccogliamo e rilanciamo l’appello delle organizzazioni kurde.
Per la liberazione di Ocalan e di tutti i prigionieri politici rivoluzionari, a sostegno del PKK, a fianco dei giovani che in Palestina sono protagonisti della resistenza all’occupazione sionista, a fianco delle organizzazioni rivoluzionarie che in tutto il mondo mettono in discussione il dominio capitalista, costruiamo la solidarietà internazionalista contro le guerre del capitale.
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