LA CULTURA NON E’ MERCE! NO ALLA SCUOLA DEI PADRONI!
Venerdì 3 luglio alle ore 19.00 assemblea-dibattito con L’infanzia non si appalta, Noi Scuola, Cobas scuola, Rete dei Collettivi Studenteschi fiorentini e Collettivo Politico di Scienze Politiche al Cpa fi-sud.
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La Buona Scuola del governo Renzi segna un nuovo e violento attacco alla scuola pubblica e una nuova spinta al processo di aziendalizzazione e privatizzazione del nostro sistema formativo come coronamento naturale del ventennale percorso di riforma verso un sistema pubblico ad uso e consumo delle esigenze di profitto dei privati.
Lo strapotere della nuova figura del preside, a metà fra manager e sceriffo, incaricato di incrementare la “produttività” di studenti e insegnanti per attrarre finanziamenti (sia pubblici che privati), è emblematica del ruolo sociale che si vuole attribuire al mondo della formazione. Questo lungi dall’essere canale di emancipazione sociale, diviene uno strumento di selezione del “capitale umano”, funzionale da una parte alla richiesta di forza lavoro dequalificata e precaria da parte del mercato del lavoro, e dall’altra alla riproduzione di una classe dirigente servile e pienamente funzionale agli interessi del capitale.
“Complice” l’austerity, i finanziamenti pubblici si riducono drasticamente, tranne naturalmente quelli agli istituti privati, e i tagli di fondi e personale riguardano ormai ogni ordine e grado del percorso formativo. Ne sanno qualcosa i genitori delle materne di Firenze, città scelta da Renzi per inaugurarne la privatizzazione da estendere a breve in tutta Italia; lo sa chi ogni giorno lavora o studia in strutture fatiscenti e piene di amianto, o chi da anni insegue una cattedra tra supplenze, corsi abilitanti obbligatori e a pagamento e graduatorie bloccate. E lo sanno bene anche i lavoratori del personale ATA, che grazie ai tagli continui di organico vedono costantemente peggiorare le loro condizioni di lavoro.
In tale contesto non c’è più alcuno spazio per il diritto allo studio.
Come sperimentano in prima persona gli studenti delle sempre più numerose famiglie che faticano ad arrivare alla fine del mese, la scuola e l’università non sono affatto spazi di emancipazione sociale e maturazione di una coscienza critica, bensì luoghi di competizione ed addestramento sulla base di criteri selettivi come la meritocrazia e la produttività standardizzata, che ormai regolano l’intero percorso formativo, sia esso rivolto alle future classi dirigenti o alla gran massa di precari costretti ad un futuro con la sola scelta disponibile fra disoccupazione e sfruttamento.
Per questo pensiamo che non sia possibile accettare che la scuola pubblica venga distrutta.
In questi ultimi mesi, così come accaduto per le riforme dei precedenti governi, i genitori, gli studenti e tutti i lavoratori della scuola, compresi quelli dei servizi in appalto (sostegno, pulizie, mense, etc), si siano mobilitati con numerose manifestazioni e iniziative di protesta per bloccare la Buona Scuola di Renzi.
Gli scioperi, arma fondamentale in mano ai lavoratori e per questo sempre sotto attacco, ed i boicottaggi dei test Invalsi e degli scrutini, hanno di fatto rallentato l’azione del governo, costringendolo ad imporre il voto di fiducia, dopo essere ricorso al vergognoso ricatto del blocco delle promesse assunzioni, o meglio, delle previste stabilizzazioni di insegnanti con alle spalle in media oltre 15 anni di precarietà.
Ma oggi la scuola pubblica, la sua difesa dall’assalto da parte degli interessi economici che la fanno da padroni, è un terreno di lotta che deve riguardare tutti a partire da chi a scuola studia o lavora, ma non solo. Per far sì che esso diventi patrimonio comune vogliamo partire confrontandoci con le idee, le proposte e le valutazioni dei diretti protagonisti di queste ultime mobilitazioni, per capire come possiamo opporci insieme alla definitiva affermazione del modello di scuola-azienda.
Per questo invitiamo tutti coloro che vogliono battersi per la SCUOLA PUBBLICA a partecipare all’incontro del 3 luglio al Cpa fi-sud.