Vai al contenuto
Home » Il giorno del “ricordo”

Il giorno del “ricordo”

Non gli “italiani” tutti, ma i fascisti, decisero di occupare la Jugoslavia. Lo fecero assieme all’esercito nazista tra deportazioni, eccidi, campi di concentramento e rimozione della cultura slava.
Altri “italiani”, antifascisti, combatterono invece al fianco della Resistenza e l’esercito della Federazione Jugoslava.

I cosiddetti “martiri delle foibe” a cui è stata consegnata addirittura la medaglia al valore sono fascisti e collaborazionisti delle SS. 

Ognuno ha la sua parte. Non c’è nessuna memoria da condividere con i fascisti.
Avrebbero voluto fare della Jugoslavia ciò che oggi Israele e Trump vorrebbero fare di Gaza.
Sarebbe come se domani dovessimo ricordare come “eroi” i soldati israeliani uccisi durante l’occupazione della Palestina.

Ognuno ha la sua parte. Così scegliamo chi ricordare come “eroe” o “martire”.
Non abbiamo bisogno che i fascisti riconoscano il 25 Aprile e le lotte di liberazione nazionale come parte della loro storia. Anzi, vogliamo che ne stia alla larga.
Allo stesso modo non riconosciamo alcun valore positivo alle gesta dei fascisti. Chiamiamo con il nome più appropriato le loro azioni: crimini di guerra e stragismo di Stato.

Che nessuno pensi che un giorno anche noi cadremo nel tranello della “memoria condivisa” in nome della quale si riscrive la storia perché si possa equiparare fascisti e partigiani definendo “vittime” i carnefici.

Se il 10 Febbraio è il Giorno del Ricordo allora noi ricordiamo tutto e per questo, coerenti con le nostre idee, esponiamo la bandiera della Federazione Jugoslava e non la bandiera sotto a cui molti nascondono ancora il fascio littorio.