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Manifestazione antifascista a Firenze

Manifestazione antifascista a Firenze

Quando

sabato 8 Febbraio    
15:00

Tipologia evento

Il fascismo è la concentrazione dei poteri decisionali nelle mani della cerchia sempre più ristretta degli elementi maggiormente guerrafondai, autoritari e reazionari della società.

Il giorno del ricordo e il giorno dell’onore

Il 10 Febbraio in Italia è il “Giorno del Ricordo” dedicato ai cosiddetti “martiri delle foibe”.
La consegna delle “medaglie al valore” da parte del Presidente della Repubblica, crediamo abbia fugato ogni dubbio rispetto al portato di quest’operazione: lo Stato italiano ha infatti consegnato tali onorificenze ad una lista di circa 300 complici e collaborazionisti delle SS… altro che “italiani brava gente!”
L’11 Febbraio, in Ungheria, sarà invece il “Giorno dell’Onore”: con modalità simili, l’estrema destra ricorderà come “eroi” i nazisti uccisi durante la Seconda Guerra Mondiale in occasione della liberazione di Budapest da parte dell’Armata Rossa.

Fascismo, revisionismo storico e guerra

Queste operazioni di riscrittura della storia fanno leva sul sentimento nazionalista criminalizzando chi ha combattuto nelle fila della Resistenza oppure negli eserciti dell’Armata Rossa e della Federazione Jugoslavia che dopo anni di guerra e distruzione riuscirono a porvi fine con una prospettiva di liberazione del sistema che aveva prodotto la guerra.
Operazioni come questa servono per delegittimare anche nell’oggi ogni prospettiva di reale cambiamento. Assecondano la tendenza alla guerra di chi oggi chiama all’arruolamento finanziando, addestrando ed armando proprio i neofascisti: esattamente ciò che accade sul fronte ucraino con il battaglione Azov in forze all’esercito al soldo della NATO.

Free all antifas

Nel Febbraio scorso, gli antifascisti si sono mobilitati contrastando la presenza dei neonazisti a Budapest: da quei fatti nascono le inchieste che hanno visto l’incarcerazione di Ilaria Salis in Ungheria, di Gino a Parigi e l’estradizione in Ungheria di Maja, oltre al mandato di cattura internazionale per gli altri antifascisti, tra i quali i 7 consegnatisi spontaneamente in questi giorni e gli altri ancora latitanti.
Gino oggi si trova in carcere a Parigi in attesa che i giudici decidano se processarlo in Francia o estradarlo in Ungheria. Ci opponiamo alla sua estradizione perché sappiamo che la sua prigionia a Budapest sarebbe ancora più pesante, ma dobbiamo lottare per la sua liberazione anche dalle carceri francesi.
Non dobbiamo cadere nel tranello che descrive l’Ungheria come una contraddizione per la “democrazie” europee. L’Ungheria partecipa a pieno titolo al processo reazionario della Fortezza Europa dove si alzano filo spinato, muri e sbarre contro immigrati e antifascisti, mentre le frontiere rimangono aperte a merci, grandi capitali, polizia ed eserciti.

Repressione, DDL 1660 e omicidi di stato

Anche in Italia il governo Meloni prosegue nel processo di restringimento degli spazi di agibilità politica. Se a breve verrà fissato il voto al Senato del DDL ex-1660, Piantedosi ha invitato tutti i prefetti ad istituire nuove “zone rosse” in ogni città per allontanare ogni soggetto che venga ritenuto “socialmente pericoloso”. Praticamente si concede l’arbitrio assoluto del DASPO agli stessi soggetti ai quali la divisa garantisce l’impunità anche quando decidono di speronare e uccidere un ragazzo come accaduto di recente a Ramy, come accaduto anche a Firenze quando fu ucciso Riccardo Magherini.

Antisionismo non è antisemitismo

Un’altra operazione di revisionismo storico è l’utilizzo strumentale della definizione di “antisemitismo” con l’intento di legittimare il sostegno a Israele e la sua azione genocida.
Non a caso oggi Israele è riferimento e laboratorio proprio per i neoconservatori e il fascismo a livello internazionale.
Il DDL 1004, che fa il paio con il 1660 seguendo le indicazioni dell’International Holocaust Remembrance Alliance, si pone il fine di sancire un livello repressivo ancora più alto contro ogni azione solidale con la causa palestinese: tacciandola di “antisemitismo” la si vuole colpire in quanto “incitamento all’odio razziale”.

Oggi “democrazia liberale” e “fascismo” non sono in contraddizione.
Tutt’altro: la loro simbiosi è il governo compiuto dello Stato di guerra.
Chiamiamo alla mobilitazione tutti coloro che si vogliono organizzare per contrastarlo!