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Home » 23, 24, 25 MaggioSgrana e (Tra)Balla 20193 Giorni di Musica Popolare al CPA

23, 24, 25 Maggio
Sgrana e (Tra)Balla 2019
3 Giorni di Musica Popolare al CPA

60175235_2401666866524197_7054762844885090304_nAnche quest’anno per l’ultimo fine settimana di Maggio torna lo “Sgrana e (Tra)Balla”, il festival di musica e cultura popolare al Centro Popolare Autogestito Firenze Sud! Come ogni anno iniziative, spettacoli teatrali, cena con grigliata, e soprattutto tantissimi gruppi di musica popolare dall’Italia e dal mondo…
TUTTI I GIORNI CIBO, CONCERTI E SOLIDARIETA’!

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SGRANA & TRABALLA 2019

‪23-24-25‬ MAGGIO

TRE GIORNI DI MUSICA POPOLARE

CENTRO POPOLARE AUTOGESTITO FIRENZE SUD

VIA VILLAMAGNA 27A – FIRENZE

TUTTI I GIORNI CIBO, CONCERTI E SOLIDARIETA’

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GIOVEDI 23 MAGGIO 2019
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DALLE 19.30 …..

Americanto Italia

La loro musica attinge nel “Perù profondo”, quello delle Ande facendoci volare con loro sulle cime di quelle montagne piene di storia.

La Van Guardia

Dopo una pausa durata 4 anni, La Van Guardia ritorna sul palco con la stessa energia con la quale aveva conquistato le strade e i palchi di mezza Europa.
La band propone un mix unico ed originale di cantautorato italiano, etno-swing e balkan strumentale, ben riassunta nella definizione “Spaghetti Gipsy”, da loro stessi creata.I testi fanno incontrare/ scontrare argomenti tragici e comici, raffinati e grotteschi. Il lavoro di arrangiamento è un viaggio vero e proprio che dalle semplici strutture balkan/swing arriva a complesse elaborazioni ritmico-armoniche. L’incisivo ed energico impatto sonoro costituisce un immediato marchio di fabbrica del gruppo, che travolge senza sosta il pubblico impossessandosi del suo ascolto e trascinandolo nella danza.

JANPUPP FEAT MAGNAPASTA

Il 23 maggio sul palco dello “Sgrana e Traballa” in scena JanpUpp feat Magnapasta, spettacolo-proposta di una singolare rivisitazione di brani della tradizione popolare-folk del Sud Italia unita a pezzi originali della band. Incursioni elettro-acustiche dal sapore mediterraneo, ritmi arcaici e melodie arabeggianti, provenienti da culture ed esperienze diverse caratterizzano il sound della nuova formazione musicale JUfM. I sei musicisti da tempo presenti sulla scena musicale fiorentina uniscono le loro energie per uno spettacolo coinvolgente, da ballare e da ascoltare, dove la migliore tradizione salentina e partenopea si uniscono a ritmiche afro e Jungle. Uno spettacolo dal sound accattivante e trascinante, in cui le pulsazioni sonore sostenute da tamburi e
batteria, dialogano in un gioco contrappuntistico fra basso elettrico chitarra e mandolino elettrico, il tutto a fare da sfondo alla “calda e graffiante” voce del leader della formazione Gianpaolo Guerrieri voce dei JanpUpp e dei Magnapasta. Gli atri componenti della band sono Riccardo Brizzi, produzioneartistica e percussioni, collaboratore di varie formazioni della scena folk del territorio nazionale come Magnapasta, Scaramouche e Matti delle Giuncaie; Sergio Nachira al basso elettrico, che cura anche arrangiamenti e produzione JUfM attivo in numerose altre band del territorio nazionale e collaboratore in passato di Rosa Balistreri; Massimo Duino al mandolino elettrico, ex voce dei Lucanìa e dei Kitammorre UFD; il livornese Marco Palazzolo degli Humanoira alla batteria e il musicista belga Jan de Clercq cantautore folk rock alle chitarre acustiche.

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VENERDI 24 MAGGIO 2019

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DALLE 19.30 …..

Boto Cissokho – Karamà Jelì

“Karamà Jelí” due parole della lingua bambara (etnia principale del Mali), la prima significa “rispetto”, la seconda indica “colui che ha il dono della parola e della facoltà di tramandare la conoscenza”, oggi meglio conosciuto come Griot, di cui Boto Cissokho ne è un celebre esponente.
Dall’incontro con i musicisti Fabio Tropea e Vincenzo Mazza nasce un trio poliedrico e variegato, insieme intraprendono un percorso coinvolgente, che parte dai suoni e ritmi dell’Africa dell’Ovest contaminandoli con sonorità che vanno dal blues al reggae, dal latin all’afrobeat attraversando svariati universi musicali. Il risultato è un sound multiculturale, affascinante e travolgente, a tratti meditativo e ipnotico, che forte delle proprie radici migra attraverso i generi e si trasforma in un ritratto musicale della nostra epoca, dove niente più della musica è capace di superare qualunque barriera per arrivare al cuore e stimolare la coscienza di chi ascolta.
Boto Cissokho (Kora, Voice), Griot senegalese, è cantante e musicista polistrumentista costruttore dei propri strumenti. Suona principalmente la Kora, strumento tradizionale della cultura mandinka diffuso in tutta l’area dell’Africa occidentale. Discendente da una famiglia griot, musicisti e cantastorie, che tramandano oralmente la loro tradizione e la loro arte da genitore in figlio e sono i depositari della cultura della comunità.
Vincenzo Mazza (Bass, Calebasse), inizia il suo percorso da autodidatta, che lo porterà alla scoperta di sonorità appartenenti ad alcune etnie del West Africa. Nel corso degli ultimi anni ha partecipato a varie realtà musicali, dilettandosi con ulteriori strumenti tradizionali africani e moderni (dundun, djambe, kora, chitarra).
Fabio Tropea (Drum, Marimba), diplomato in percussioni classiche studia e suona da sempre anche la batteria e le percussioni etniche specializzandosi nel jazz e nella world music.

ORCHESTRA DEI BRACCIANTI

Combattere il caporalato con la musica. Nasce così l’Orchestra dei braccianti, un nuovo progetto che riunisce musicisti, lavoratori agricoli e migranti di varie nazionalità uniti dal forte legame con la terra. In questi anni abbiamo promossoricerche e campagne sui temi dell’agricoltura e delle filiere alimentari per denunciare le cause dello sfruttamento del lavoro nei campi e l’insostenibilità di un’industria che troppo spesso produce povertà, segregazione diseguaglianza. Con l’Orchestra dei braccianti vogliamo dare voce a chi subisce gli impattisociali di unsistema iniquo, a chi vive nei ghetti, a chi si batte per i diritti dei lavoratori della terra.

Krasì

E’ un gruppo di musica popolare del Sud Italia che ripropone in chiave moderna i canti che hanno accompagnato per decenni la vita e il lavoro degli abitanti di queste regioni…Il repertorio parte dalla pizzica, cuore pulsante del Salento, per poi toccare tammurriate e canti di tutto il Sud Italia. L’amore per la musica si estende poi con un viaggio in tutto il mediterraneo.. vengono quindi inserite musiche provenienti dai Balcani e miscelate con la tradizione, il rock e il ragamuffin. Il concerto rompe la linea immaginaria tra il palco e il pubblico, cercando di coinvolgere ogni singolo spettatore a diventare parte attiva nello spettacolo. Tra stornelli, pizziche e tammurriate è l’allegria a far da padrona!! …difficile restare fermi !!!

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SABATO 25 MAGGIO 2019

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DALLE 17.30 ANCHE PER I PIU’ PICCINI E A SEGUIRE ……

DanzeassuD

E’ una giovane realtà che opera sul territorio fiorentino dal 2014, ma con alle spalle anni di esperienza nello studio, ricerca e apprendimento di forme coreutiche europee, in particolar modo di quelle legate alle tradizioni del Sud Italia.
Si occupa prevalentemente di ricerca etnocoreutica, di insegnamento e di spettacolo, come proposta culturale e artistica, coniugando tradizione e innovazione, musica, danza e folclore, allo scopo di far incontrare le persone in un momento schietto di gioia, vivacità, socialità condivisa attraverso la musica e il ballo. E’ specializzata nell’organizzazione di eventi culturali, come viaggio esplorativo autentico ed attuale che, partendo dai contesti di appartenenza, arriva alle nuove forme urbane di ri-funzionalizzazione e contaminazione. Lavora stabilmente su Firenze e provincia, ha all’attivo collaborazioni e progetti con gruppi musicali dell’area toscana, bolognese, campana, pugliese, lucana, calabrese, siciliana, marchigiana. DanzeAssuD è anche
organizzazione eventi a tema: molti gli stage, i concerti e le feste organizzate presso strutture pubbliche e private, a Firenze e dintorni, e forte l’attenzione alla proposta culturale di qualità garantita dal contatto diretto e continuo con musicisti e ballerini del Sud. Alcuni realtà fiorentine con cui collaboriamo: Combo Social Club, Auditorium Flog, Fiorino sull’Arno, Le Murate Caffè Letterario, La CItè, Giardino dell’Orticoltura, Associazione Heyart, Antico Spedale del Bigallo, MAGMA, OFF Bar, LIGHT-Il Giardino di Marte, I’Lanternino-Giardini dell’Antella, Cascì-nìc-Pop Up etc.

Canusìa

I Canusìa nascono ufficialmente il 3 aprile 2006 esibendosi per la prima volta in una festa popolare a Sezze. Da subito i Canusìa si domandano cosa fosse rimasto di quel mondo antico sepolto dalle macerie di uno sviluppo sconsiderato, nasce quindi un desiderio di ritrovare questo mondo attraverso l’ascolto delle testimonianze canore delle persone più anziane. Il desiderio infatti è la parola chiave che guiderà il gruppo nella ricerca del proprio nome: in dialetto setino canusìa vuol dire infatti desiderio.
Da subito è evidente la scelta e il linguaggio che il duo intraprende cioè lo stesso che trasmettevano le persone ascoltate:
gli stornelli, poesie improvvisate semplici, dirette ma spesso di alto valore artistico con contenuto vario, amore, sfida e riflessione sulle condizioni della propria vita;serenate, canzoniestremamente romantiche ma che possono avere anche contenuti schernitori verso la donna; canti di lavoro la fatica e la subalternità dei braccianti si esprimono attraverso dei canti cosiddetti “a longo” cioè cantati senza ritmo e accompagnamento, come un lamento, un grido di rabbia; filastrocche divertenti canzoncine che accompagnano la vita dei bambini e la loro crescita.Un repertorio vario e vasto fatto di tanti altri generi propri del territorio lepino, ma che non appartengono necessariamente ad un luogo. La canzone popolare viaggia con il destino di chi fugge, ritorna e si sedimenta in un area, trasformandosi in altre lingue e dialetti. Spesso non ne conosciamo l’autore ma ne comprendiamo l’emozione che l’ha creata.

Dirty Old Band

Con strumenti acustici come chitarra, bouzouki, violini e bodhran (tradizionalirlandese), miscelati a sonorità particolari come lo djambé africano e le congas del Sud America, la Dirty Old Band affonda le proprie note nella tradizione secolare della musica popolare irlandese e scozzese e al tempo stesso cerca di innovare questo ricchissimo patrimonio musicale che più di ogni altri ha saputo resistere al dilagare della musica moderna, facendo appello a compositori e gruppi recenti come i fiorentini Whisky Trail e gli scozzesi Old Blind Dogs.
Nel 2015, è nato Birth, il primo lavoro in studio della Dirty Old Band. Frutto che il gruppo suona nelle strade, nei pub e nelle piazze dal 2007, l’uscita del primo album rappresenta sia un punto di arrivo per il gruppo ma anche l’inizio di un futuro di rinnovamento e ripresa delle tradizioni.
La Dirty Old Band ha suonato negli ultimi anni: struggenti ballate irlandesi, gighe indiavolate, canti scozzesi di soldati e marinai e inni che narrano le gesta di mitici personaggi della tradizione si alternano in un turbinio di suoni e ritmi, che inevitabilmente fa divampare in chi li ascolta il sacro fuoco della danza

Folkatomik

Nasce a Torino nell’inverno del 2018 e prende forma definitivamente nella primavera del 2019. L’incontro dei quattro musicisti definisce un sound unico e riconoscibile. La Band parte dall’esperienza maturata nel mondo della riproposta Folk da parte dei tre quartidell’organico per arrivare a incontrare sonorità appartenenti all’universo della musica elettronica. I suoni evocativi e arcaici degli strumenti tradizionali, uniti ai colori e alla profondità dei suonielettronici – nel rispetto delle radici ritmiche tradizionali – creano un linguaggio innovativo, fresco econtemporaneo. Con FOLKATOMIK, la tradizione musicale del Sud Italia si rinnova nella forma per rendersifunzionale in ogni luogo e fruibile in ogni occasione.La trance e la catarsi generate dalla ciclicità ritmica nei canti di lavoro e nelle musiche da ballodelle classi subalterne del Meridione d’Italia, si abbracciano e si mischiano con le
tradizioni di altriluoghi, mediate e arricchite dalla musica elettronica