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16 Aprile: Corteo | Basta abusi, sciogliere le squadre antidegrado!

278455493_353414290149248_4784146906476380459_n NON È QUESTA LA CITTÀ CHE VOGLIAMO!

Sabato 16 aprile ore 15.30, Ponte Vespucci, la Firenze Antifascista scende in piazza! Basta abusi in divisa! Sciogliere le squadre antidegrado dello sceriffo Nardella!

FIRENZE CONTRO il RAZZISMO, VIOLENZA della POLIZIA, SGOMBERI, SFRATTI e REPRESSIONE, il “DECORO” del PD e NARDELLA, NON è QUESTA la CITTÀ che VOGLIAMO!
PER QUESTO…
Nella Firenze in cui attorno alla “cultura del decoro” è stata costruita la retorica sulla sicurezza l’azione di alcune unità speciali, come il reparto “antidegrado” della municipale (!) non può sfociare in altro che in abusi e violenza. È successo alla stazione qualche anno fa. È successo la settimana scorsa a pochi metri da ponte vecchio. È solo questione di quando si ripeterà, non del “se si ripeterà”. Chiedere lo scioglimento di questo reparto non risolve il problema della deriva securitaria e “antidegrado” ma è una prima rivendicazione. Se anche questa volta ad essere stato colpito è un lavoratore senegalese la questione va ben oltre.
 PER ALTRO…
Con la retorica del decoro si esercita una politica classista e repressiva rispetto a ciò che risulta incompatibile: tra Daspo urbani e zone rosse, fino alla recentissima istituzione del “MiniDaspo” di 48 ore, la repressione è sempre più legata alla volontà di “ripulire” lo spazio pubblico da tutto ciò che non è in linea con il modello della città vetrina, ad uso e consumo di chi se la può permettere. Aumento degli affitti, sfratti, svendita del patrimonio pubblico e abitativo, privatizzazione delle piazze, spazi pubblici ad uso e consumo di “clienti” e non di “abitanti” rappresentano un modello di città classista, a cui opporre resistenza e contro cui combattere. Il risultato di questo livello repressivo è un progressivo incremento della militarizzazione degli spazi, soprattutto in centro dove ormai è impossibile percorrere più di qualche decina di metri senza incontrare una divisa, il tutto accompagnato dalla solita retorica su “legalità” e “sicurezza”. La stessa campagna contro gli spazi sociali occupati va in questa direzione. Ma cos’è davvero la sicurezza? Sicurezza per chi? E come la si costruisce? Un quartiere, una piazza, una via vissuta e con legami di solidarietà sono più “sicure” di un quartiere, una piazza o una via vuota.
 PER TUTTO…
Questo contesto è il risultato di precise scelte politiche per cui, la sempre maggiore arbitrarietà concessa alle istituzioni cittadine in materia di “ordine e sicurezza” produce una serie di provvedimenti e ordinanze che restringono sempre di più il campo delle libertà individuali e collettive. La necessità di questa stretta repressiva è direttamente connessa all’aggravamento generale delle condizioni di vita come diretta conseguenza delle politiche del Pd, che fa la guerra sul fronte esterno inviando armi all’ucraina e sanzionando la Russia e sul fronte interno.
La manifestazione di sabato 16 aprile parte necessariamente dalla solidarietà al lavoratore senegalese aggredito dalla squadretta antidegrado e dalla necessità di scioglimento di quel reparto.
Da quel “particolare” guarda però al “generale” e alla volontà di creare le condizioni perché si inizi ad imporre l’idea di una città diversa.
Una città che rifugga l’idea di uno spazio urbano gestito ad uso e consumo del profitto e della rendita dove la “sicurezza” sia elemento di difesa di questi interessi e offesa verso chi li mette in discussioni.
Una città che rifiuti e si opponga a privatizzazioni, sgomberi, sfratti, delocalizzazioni e sfruttamento a cui contrapporre l’elemento della solidarietà come motore di trasformazione delle relazioni e della gestione dello spazio urbano.
La manifestazione arriverà sotto le finestre di Palazzo Vecchio perché nessuno deve provare a giocarsi la solita carta delle “mele marce”.
Noi non dimentichiamo le foto segnaletiche dei lavoratori senegalesi in San Lorenzo che hanno preceduto la strage di Piazza Dalmazia ad opera di Casseri di CasaPound.
Non dimentichiamo le altre azioni squadriste del reparto antidegrado contro tutti gli “incompatibili” di questa città.
Tutto questo ha un mandante che siede in Palazzo Vecchio. Ad essere marcio è tutto l’albero.
ADESSO BASTA!