L’invasione russa dell’Ucraina ha scatenato una corsa al riarmo che riporta indietro l’Europa di decenni, come se l’aumento della produzione e del commercio di armi potesse rappresentare la soluzione del conflitto. Come se aumentare gli arsenali potesse portare la pace che a parole tutti dichiarano di volere.
L’Italia ha deciso di aumentare il proprio bilancio militare fino a spendere oltre 25 miliardi in un anno, dei quali una buona parte per l’acquisto di nuovi sistemi di armamento.
I guadagni delle industrie produttrici di armi vedono un’impennata:
Leonardo Finmeccanica +15%
Thales Group +17%
Rheinmetall +31%
E’ questo il nuovo modello di sviluppo europeo? Quello che doveva puntare alla cosiddetta riconversione ecologica?
La guerra è un grande affare per i fabbricanti di armi e la pace non sarà mai un obiettivo per chi trae potere e guadagni dallo scatenarsi di guerre e massacri.
Saremo di fronte allo stabilimento di Leonardo per dire
NO AL RIARMO
NO ALL’AUMENTO DEL BILANCIO MILITARE
FERMIAMO LA PRODUZIONE DEGLI STRUMENTI DI DISTRUZIONE